27 April 2023
La Galleria Russo, che rappresenta la galleria d’arte più antica d’Italia e quest’anno compie i 125 anni dalla fondazione, ha inaugurato a due passi da Piazza di Spagna una nuova mostra.
Il 27 Aprile si è tenuto il vernissage della mostra dell’artista contemporanea Arianna Matta, dal titolo GLTICH, a cura di Lorenzo Canova.
Ad accogliere gli ospiti della Galleria per un brindisi inaugurale della mostra personale di Arianna Matta, dal titolo GLITCH, il Direttore Fabrizio Russo, coadiuvato dalla figlia e dal nipote, Francesca Romana Russo e Alberto Russo, che seguono il filone dedicato all’arte contemporanea.
Sono intervenuti: l’artista Arianna Matta, il curatore Lorenzo Canova, la Dott.ssa Anna Coliva (già direttore della Galleria Borghese), il reale saudita Sua Altezza Reale, Principe Mohammed bin Abdullah bin Mohammed Al Saud, la cantante e attrice Elena Bonelli, l’attrice Arianna Ninchi, la Presidente di “Terziario Donna Confcommercio” Roma Simona Petrozzi, l’attivista nella lotta alla violenza sulle donne Linda Moberg, la giornalista RAI Antonietta Di Vizia, la giornalista Annalisa Colavito e il giornalista radiofonico Federico Raponi, il regista Roberto Di Vito e l’artista Claudio Orlandi.
La pittura di Arianna Matta ha come ambientazione e tema ricorrente la natura, addomesticata e silente, come quella delle serre, dei parchi rinascimentali, di un passato che non ritorna, ma viene rievocato attraverso la pittura.
L’uomo è sempre posto in secondo piano, sfocato, in movimento o di passaggio, a significare quale sia la potenza della grande Madre Natura rispetto alla fugacità della vita umana.
La mostra “GLITCH” strizza l’occhio al mondo della tecnologia e al passato digitale dell’artista che, nonostante il topos ottocentesco del rapporto uomo-natura presente nei suoi quadri, ricorre all’utilizzo delle nuove tecnologie e alla visione in 3D. Il titolo della mostra celebra l’amore per l’imperfezione: “glitch” è un errore informatico non prevedibile, non controllabile. Così come la natura imperfetta è soggetta a difetto, nella tecnica pittorica utilizzata da Arianna Matta in alcune tele è ben rappresentato quell’effetto “glitch”, quella distorsione dell’immagine in una sorta di onda provocata da un errore elettronico.
Arianna Matta è interessata anche all’arte virtuale, interpreta le serre come mondi che proteggono, così come le stanze virtuali risultano una sintesi tra il mondo analogico e digitale. Largo alla sperimentazione, dunque, per l’artista Arianna Matta, che ha fatto confluire in questa mostra anche le sue passioni per l’informatica e il cinema, curando la regia di video che saranno proiettati.
La sua è una pittura intimista generata dalle emozioni. Non prepara bozzetti o disegni. Il processo creativo in Arianna Matta nasce in maniera più istintiva, partendo dalle macchie di colore, lavora entrando nel dettaglio. Il soggetto risulta marginale rispetto alla pittura in sé. L’artista è interessata più all’atto creativo di dipingere. La pittura, in questo senso, è anche terapeutica, permettendo all’artista di scorgere dai dipinti delle istanze di cui era inconsapevole prima.
“Arianna Matta dipinge vegetazioni, piante rigogliose, fioriture maestose che sembrano vivere per sempre nelle coltivazioni della pittura, nello spazio aperto dalle frequenze imperfette dell’errore digitale che permette al colore di vibrare di nuove frequenze che si collegano all’occhio e alla mente liberando le connessioni degli spazi della memoria” Lorenzo Canova, curatore della mostra.