23 March 2020
L’autrice e personaggio tv ci racconta qualche anticipazione sul nuovo romanzo
Parigi, inizio anni Duemila, un angelo si innamora di Dixi, ragazza fragile che fa la modella, nata in una ricca famiglia della borghesia francese e cresciuta da sola, persa in una vita disordinata senza regole e futuro, alla mercé di uno zingaro di cui è perdutamente innamorata e che la trascina, giocando con i suoi sentimenti, in una serie di eventi dalle tinte fosche. Lo spirito, Alan, la segue ovunque, fino a svelarsi nelle chiese dove la ragazza trova rifugio e conforto. «Devi osservarti quando avverti un’emozione dolorosa, perché quella è la porta della consapevolezza. E adesso la porta si è spalancata.» Dopo L’occidentale (2017) e La donna perfetta (2018), Melanie Francesca cambia registro, dalla commedia brillante ci accompagna in una dimensione più intima, che indaga sulla natura dei sentimenti e apre una prospettiva su quelle ferite che, fin dall’infanzia, determinano la visione della nostra vita e le nostre scelte. L’angelo è un romanzo che racconta una storia di abbandono, di tradimento e di guarigione.
Un libro magico per capire sé stessi e il perché di quel che ci succede. Una bellissima storia d’amore.
Intervistando l’autrice, le chiediamo chi è la protagonista del suo ultimo libro:
“Dixi è una modella a cui piace esibirsi tra foto e sfilate per guadagnare quell’autostima che non ha e quell’insicurezza che lei camuffa tra giacche in pelle e atteggiamenti dark. Dixi nasce con una ferita, ereditata da generazioni, quella del disamore e della sottostima di sé.”
Perché ha scritto questo romanzo?
“Ho scritto questo romanzo perché tutti abbiamo ereditato delle ferite dai nostri avi, ma rompere la catena significa capire dov’è la ferita e sanarla, uscendo dalla logica vittima cacciatore ed abbracciando l’apertura del cuore, che ci faccia accedere a quella dimensione chiamata perdono che in realtà non è che la profonda compassione verso sé stessi e un altrui altrettanto limitato e correo perché semplicemente umano.”
Perché Parigi?
“Parigi è una meravigliosa foresta di pietra antica, soprattutto nelle sue cattedrali dove si respira la storia e la società interraziale moderna. Quindi rappresenta al meglio le problematiche moderne conservando quella poesia che sorge dal passato e si scontra con la violenza e la spietatezza attuale. Il crogiolo dei contrasti dell’Europa odierna”.