30 October 2020
Intervista all’autrice dark che racconta i sentimenti
Il weekend dedicato alla tradizionale festa di Halloween è alle porte e, mentre in molti avranno già cominciato ad ornare la casa con decori a tema, zucche, ragnatele e spaventose creazioni, abbiamo scelto di proporvi un libro di genere goth fantasy con cui vi consigliamo di trascorrere queste serate da brivido.
Si tratta del terzo libro di Erika Polignino, dal titolo “Lisa”, edito da Il Puntino. Il romanzo è incentrato intorno alla figura della protagonista, una bambina di nove anni dai poteri soprannaturali, che indossa un grembiulino a scacchi e calza delle scarpette con la fibbia. Ha i capelli neri e grandi occhi marroni. Abita in una città dove gli abitanti vivono in modo curioso: affrontano la quotidianità di notte mentre di giorno si ritirano nelle proprie case e dormono in attesa del tramonto.
Lisa, nonostante il carattere introverso, farà amicizia con altri due bambini “speciali”: Ani ed Ella Stessa. A loro si unisce Kalin formando una compagnia affiatata. Più passa il tempo più i bambini scoprono delle stranezze in Ella Stessa; sarà lei a rivelare agli amici la sua vera identità e ad annunciare di aver un compito da svolgere per loro: sono dei bambini-spirito, la metropoli in cui dimorano è il limbo e fa ritornare loro la memoria di quando erano vivi.
La storia è ambientata ai nostri giorni ed ha spunti e riferimenti che affondano le radici nelle culture antiche e moderne. Il libro si caratterizza per la descrizione, in modo poetico, di tutte le sensazioni della protagonista, Lisa, soprattutto quando scopre, con stupore, di avere particolari potenzialità. Molto enfatica è la descrizione degli abiti di ciascun personaggio per evidenziare la loro psiche e la loro vita avuta sulla terra.
Dopo il romanzo cult Nero Fluorescente (Giraldi Editore), Modamorte edito da Mursia, ecco dunque che dalla penna di Erika Polignino nasce un personaggio intrigante e sensibile come Lisa, una storia che ancora una volta colpisce il lettore e lo trasporta in un mondo paranormale.
Abbiamo avuto la possibilità di incontrare per voi l’Autrice di origini milanesi, Erika Polignino e di porle alcune domande.
Un libro che racconta la potenza degli affetti giocando con la fantasia e l’immaginazione. Cosa ti ha spinta a creare il personaggio di Lisa?
“Lisa è nata grazie al racconto di un’amica la quale aveva la nonna che abitava vicino a un castello dove, secondo una leggenda, vi dimoravano i fantasmi. Quando da bambina andava a trovarla, la mia amica era testimone di strani fenomeni: le ante dei mobili si aprivano da soli, gli oggetti si spostavano da un punto all’altro e i lampadari oscillavano e si spegnevano. Attraverso la storia della sua incredibile infanzia, nella mia mente si era formata pian piano l’immagine di Lisa, una bambina malinconica e sognatrice. Sentivo la sua ‘presenza’ sempre più forte e così ho iniziato a scrivere un romanzo goth legato agli spiriti irrequieti”.
La tua scrittura è stata definita lirica, ipnotica e surreale. Quale processo di astrazione ti ha portata a raggiungere tale capacità?
“È stato un processo naturale, forse inconscio, e sviluppato nel tempo. Amo le poesie da sempre, il loro lirismo ha per me una forza particolare, sono convinta che alcune parole usate in un certo modo abbiano dei poteri magici, come un mantra che ti trascina fuori dalla realtà o il canto delle Sirene. Tuttavia, anche l’arte visiva ha un suo ruolo importante nel mio stile. Mi piace sperimentare la scrittura, non pongo limiti, ascolto la parte più nascosta di me e la propongo senza filtri”.
Il genere goth-fantasy sembrerebbe essere quello per te più congeniale a raccontare i sentimenti..
“Sì, il goth è un genere di scrittura con cui riesco a esprimere liberamente i miei sentimenti, cosa che non riuscirei a fare con i generi più consueti. Ho bisogno di scrivere parole viscerali, forti, che toccano le zone più profonde dell’anima. Non mi piace la scrittura tiepida. Amo certe atmosfere, come quelle notturne e legate alla Luna. Il nero è l’essenza predominante della mia personalità. Adoro i fiori e gli incensi. Mi sento affine al goth, mi rappresenta come donna, e non solo, mi piace tutta la sua arte espressiva come la pittura, la musica, la moda e, naturalmente, la letteratura”.
Hai un pubblico di affezionati che ti segue ormai da anni. Quali sono stati i riconoscimenti più importanti?
“Il riconoscimento più importante per me è quello di scoprire di aver suscitato dei sentimenti nuovi e atipici nelle persone, oppure di averli risvegliati nel caso fossero rimasti assopiti”.
Progetti in cantiere?
“Un nuovo romanzo che spero di pubblicare presto, sarebbe il quarto. È la storia d’amore non convenzionale di due ragazze e un ragazzo. I tre hanno gusti così particolari che vengono visti come degli eccentrici, in verità sono solo dei giovani che hanno una sensibilità maggiore rispetto a quella degli altri. A loro non interessa sfidare i preconcetti e la morale comune, ma amare profondamente e in modo singolare.
In attesa, ne sto scrivendo un altro ambientato in Giappone con una visione psichedelica dell’underground metropolitano dei nostri tempi”.