3 October 2018
Sono diverse e tutte di primissimo piano le mostre d’arte che animeranno il calendario di ottobre della Capitale: dalle serigrafie pop di Warhol all’action painting di Pollock fino agli impressionisti francesi in versione multimediale.
Si comincia oggi con “Andy Warhol” al Complesso del Vittoriano. In occasione del novantesimo anniversario dalla nascita del re della Pop Art, l’Ala Brasini ospita oltre 170 opere che tracciano la vita straordinaria di Andy Warhol. Dalle origini artistiche della Pop Art nel 1962 con la serigrafia di Campbell’s Soup alle famose serie su Elvis, Marilyn e Coca Cola, il percorso espostivo riassume il cambiamento che Warhol ha apportato nel mondo dell’arte ma anche nella musica, nel cinema e nella moda, stravolgendo qualsiasi definizione estetica precedente. La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con Eugenio Falcioni & Art Motors srl e curata da Matteo Bellenghi.
Sempre al Complesso Vittoriano, dal 10 ottobre sarà possibile visitare “Pollock e la Scuola di New York”. L’Ala Brasini si prepara ad accogliere uno dei nuclei più preziosi della collezione Whitney Museum di New York: Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York. Tre sono le linee guida che accompagneranno il visitatore nel percorso dei 50 capolavori: anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione. Tra le altre, si potrà ammirare anche il celebre Number 27, la tela lunga oltre 3 metri che fonde le pennellate nere con colori più chiari e vividi. La mostra è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia e curata da Luca Beatrice.
Tra gli altri appuntamenti da non perdere, anche la mostra “Gli Impressionisti Francesi – da Monet a Cézanne”, dal 5 ottobre a Palazzo degli Esami. La mostra, interamente multimediale, permetterà di vivere un’affascinante esperienza immersiva fra i più famosi dipinti di Monet, Renoir, Pissarro, Cézanne e molti altri ancora, tutti riprodotti su grande scala su numerosi megaschermi. Sarà come fare un salto temporale nell’Ottocento, in una Parigi bohémien ricca di luci e suoni, dove nacquero gli impressionisti francesi, col sottofondo di musiche di Debussy, Čajkovskij, Ravel e Offenbach.