28 August 2017
Se sono in tanti a conoscere le conseguenze della depressione, non molti sanno che un aiuto efficace nella lotta contro questo disturbo è offerto dal pesce.
Da uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Epidemiology & Community Health e condotto presso il Medical College of Qingdao in Cina sul tema alimentazione-depressione, è infatti emerso che maggiore è il consumo di pesce, più basso è il rischio di depressione.
Più in particolare, si è scoperto che i trattamenti farmacologici contro la depressione risultano più efficaci grazie alla creatina, aminoacido contenuto nella carne rossa e nel pesce (4-5 grammi per kg) . Alcuni studiosi di tre università della Corea del Sud, insieme a quelli dell’Università dello Utah, hanno testato gli effetti di 5 grammi giornalieri di creatina, somministrati in concomitanza ai farmaci antidepressivi per un periodo di otto settimane a 52 donne di età compresa tra i 19 e i 65 anni, tutte affette da disturbo depressivo maggiore (MDD). Tutti i soggetti hanno mostrato una remissione più rapida dei sintomi e in misura doppia rispetto alle donne che non avevano integrato la cura con la creatina.
Secondo una recente statistica, a beneficiare maggiormente del consumo di pesce sono gli uomini, con conseguente riduzione del rischio depressione del 20% rispetto ai soggetti maschili che ne consumano meno, mentre per le donne la riduzione del rischio depressione, anche fra le buone consumatrici, non supera il 16%.
Ad agire sul cervello influenzando positivamente l’umore sarebbero anche gli acidi grassi Omega-3, dei quali si conoscono gli effetti protettivi nei confronti di malattie neurologiche come l’Alzheimer. Fra i pesci più ricchi di Omega-3 ci sono il salmone selvaggio, il merluzzo e i pesci azzurri in genere (tonno, spada, sgombro, aringa, sardina e alice).