23 Giugno 2025
Consigli di lettura sotto l’ombrellone
Tra le cose da portare in vacanza non dimentichiamo la compagnia di un buon libro. Vi segnaliamo le uscite Baldini+Castoldi degli ultimi mesi (maggio e giugno). Torna in libreria in Italia Bernard Minier con il romanzo Lucia, bestseller nelle classifiche francesi con oltre 400 mila copie vendute. I suoi libri sono tradotti in 28 Paesi e hanno venduto 8 milioni di copie nel mondo. Trai consigli di lettura, anche autori italiani, con libri di vari generi, per una visione più ampia delle novità del panorama editoriale.

Bernard Minier
Lucia
La prima indagine di Lucia Guerrero
Baldini+Castoldi, collana i Lupi, pp. 480, 22 euro.
A Madrid è notte fonda, un temporale infuria sulla città. Su una collina, un uomo si guarda morire sulla croce a cui è stato incollato. Più tardi, mentre la pioggia lava via il sangue, la Scientifica è già al lavoro: quello non è un morto qualsiasi, quell’uomo è un agente della Guardia Civil. La tenente Lucia Guerrero – una guerriera coraggiosa e insofferente alle regole – arriva sul posto giusto in tempo per veder spirare il suo collega, Sergio Castillo Moreira. Chi può aver commesso un delitto così atroce?
A Salamanca, un gruppo di studenti del laboratorio di Criminologia guidato dal professor Salomón Borges scopre l’esistenza di un serial killer passato inosservato per decenni e che compie i suoi crimini in modo da farli assomigliare a dipinti rinascimentali o barocchi. O meglio, ai dipinti che a loro volta si ispiravano alle Metamorfosi di Ovidio, carichi di tutta la violenza, della gelosia e della sete di vendetta degli dèi greci e romani. L’«assassino della colla» e quello delle «metamorfosi» sono la stessa persona?
Lucia Guerrero si troverà a indagare tra arte e mitologia, tra incubi e perversioni, in un oscuro viaggio negli inferi, alla scoperta di insospettabili segreti, più terrificanti di qualsiasi mito.

Franco Losi
Atollo 63
Sopravvivere al cambiamento: dalla crisi all’innovazione in un mondo digitale
Baldini+Castoldi, collana le Formiche, pp. 80, 12 euro.
Un misterioso pescatore parla di un’isola, Atollo 63, abitata da un popolo che si evolve attraverso il superamento di crisi economiche e ambientali. Da una vita di sola pesca, agricoltura e allevamento, i pescatori Isolati innovano le loro tecnologie, riuscendo a sopravvivere alla distruttiva eruzione vulcanica.
Allegoria di adattamento ai cambiamenti e necessità di anticiparli, il racconto è l’inizio di un saggio divertente e scorrevole in cui l’autore esplora concetti come la transizione digitale, l’intelligenza artificiale, la sostenibilità, la cultura digitale e l’impatto dei social network sulla società. La tecnologia sta trasformando il modo in cui viviamo, lavoriamo, ci relazioniamo e Franco Losi nel suo Atollo 63 sottolinea sia le opportunità che i rischi di un mondo sempre più dematerializzato. Una riflessione sul cambiamento e sull’adattamento dell’umanità alle nuove sfide, una prospettiva critica sul futuro e sulla necessità di un’educazione digitale per garantire un mondo equo e sostenibile.
Antonio Amurri
Stavolta m’ammazzo sul serio
Postfazione di Sandro Veronesi
Baldini+Castoldi, collana i Lemuri, pp. 240, 18 euro.
«Ridete, ridete, tanto questa volta m’ammazzo sul serio»: così pensa Antonello Rossi, apprestandosi a lasciare questo mondo dopo aver ingoiato barbiturici in notevole quantità. È destino di Antonello – protagonista in attesa di decesso – di non essere preso sul serio: né come padre, né come marito, né come adultero, tantomeno come suicida. Forse il signor Rossi è un personaggio comico? No. È uno come tanti, come noi. Un padre non autoritario. Una persona civile che, avendo un’amante, non nega alla moglie il diritto-dovere all’adulterio.
Il docile paziente di un invisibile psicoanalista con cui vorrebbe fuggire alle Seychelles. Insomma, un galantuomo di cinquant’anni che ne dimostra cinquantadue in piena crisi di mezz’età.
Stavolta m’ammazzo sul serio, quasi cinquant’anni dopo la sua prima pubblicazione, con grande garbo ci fa ancora ridere del suo protagonista, ma soprattutto di noi, anche quando ci risulta difficile tutto, persino un bel suicidio.
Antonio Amurri, con i suoi spettacoli di varietà, le rubriche televisive, i programmi radiofonici e i tanti libri di successo, ha fatto divertire intere generazioni di italiani. È stato l’umorista caustico e leggero della famiglia italiana, l’autore che ha preso in giro i rapporti di coppia, quelli tra genitori e figli, e poi tra nuore, suocere e generi. Nel centenario della sua nascita, torna in libreria uno dei suoi romanzi più amati, arricchito da una postfazione di Sandro Veronesi e dalla nota critica di Mariarosa Bastianelli.

Antonio Amurri
Stavolta m’ammazzo sul serio
Postfazione di Sandro Veronesi
Baldini+Castoldi, collana i Lemuri, pp. 240, 18 euro.
«Ridete, ridete, tanto questa volta m’ammazzo sul serio»: così pensa Antonello Rossi, apprestandosi a lasciare questo mondo dopo aver ingoiato barbiturici in notevole quantità. È destino di Antonello – protagonista in attesa di decesso – di non essere preso sul serio: né come padre, né come marito, né come adultero, tantomeno come suicida. Forse il signor Rossi è un personaggio comico? No. È uno come tanti, come noi. Un padre non autoritario. Una persona civile che, avendo un’amante, non nega alla moglie il diritto-dovere all’adulterio.
Il docile paziente di un invisibile psicoanalista con cui vorrebbe fuggire alle Seychelles. Insomma, un galantuomo di cinquant’anni che ne dimostra cinquantadue in piena crisi di mezz’età.
Stavolta m’ammazzo sul serio, quasi cinquant’anni dopo la sua prima pubblicazione, con grande garbo ci fa ancora ridere del suo protagonista, ma soprattutto di noi, anche quando ci risulta difficile tutto, persino un bel suicidio.
Antonio Amurri, con i suoi spettacoli di varietà, le rubriche televisive, i programmi radiofonici e i tanti libri di successo, ha fatto divertire intere generazioni di italiani. È stato l’umorista caustico e leggero della famiglia italiana, l’autore che ha preso in giro i rapporti di coppia, quelli tra genitori e figli, e poi tra nuore, suocere e generi. Nel centenario della sua nascita, torna in libreria uno dei suoi romanzi più amati, arricchito da una postfazione di Sandro Veronesi e dalla nota critica di Mariarosa Bastianelli.

Chiara Ingrao
con Blessing e Giovanna Calciati
La vita è un profumo
Canto a due voci
Baldini+Castoldi, collana i Lemuri, pp. 272 ca., 18 euro.
Una storia vera, che prende le mosse da un suicidio ma trabocca di vitalità. La storia di Blessing, giunta in Italia dalla Nigeria a dieci anni, piena di speranze ma già ferita dalla vita. La storia di Giovanna, che la accoglie diciassettenne, in fuga da un contesto familiare violento.
Giovanna, mamma per amore, che di sua figlia scopre giorno dopo giorno la generosità, il coraggio, l’allegria travolgente; che con lei gioca e litiga e sfida gli ostacoli, ma non riesce a impedire che i traumi del passato la facciano piombare più volte in un dolore senza uscita, e infine gliela portino via.
Chiara Ingrao ci narra questa storia come un canto a due voci, alternando i racconti di Giovanna a una scelta delle più belle poesie scritte da Blessing nei dodici anni di vita in comune. Un libro intenso, dai mille volti: dalla tenerezza all’ironia, dalla sofferenza interiore alla forza dell’amicizia, dalla rabbia contro i razzismi alla fierezza di un’identità afro-europea e globale.