15 Novembre 2024
Nadeesha Uyangoda pubblica “Corpi che contano”
Cosa significa percepire il proprio corpo? Cosa accade quando prendiamo coscienza dei nostri movimenti, delle cicatrici che ci portiamo addosso, delle esperienze che ci hanno segnato? Nadeesha Uyangoda prova a spiegarmelo in Corpi che Contano, il suo ultimo libro edito da 66thand2nd. Ricordare l’infanzia – pedalare in bicicletta, nuotare in piscina – può sembrare un esercizio di nostalgia, ma per Nadeesha Uyangoda diventa un punto di partenza per affrontare un tema vasto e cruciale: il rapporto tra corpo e pratica sportiva. Nel suo ultimo libro, l’autrice esplora come lo sport, specchio della società, sia capace di amplificare pregiudizi e stereotipi, ma anche di rompere barriere culturali, di genere e di classe.
Il corpo, in questo racconto, non è mai solo un mezzo per raggiungere obiettivi fisici o atletici: è il confine ultimo tra individuo e società. È il luogo in cui si intrecciano biologia e cultura, dove le discipline sportive diventano metafore potenti di esclusione e inclusione. Attraverso una narrazione che fonde autobiografia e riflessione storica, Uyangoda ci porta in un viaggio che abbraccia momenti chiave dello sport globale, in cui il gesto atletico è diventato un atto politico.
Esistono davvero sport «da maschi» e sport «da femmine»? La risposta, più complessa di quanto sembri, ci spinge a riflettere su come le aspettative di genere abbiano condizionato per decenni – e condizionino ancora – l’accesso e la pratica dello sport.
E il razzismo? Uyangoda lo affronta senza filtri, analizzando come si manifesti sulle piste di atletica, nei campi da calcio o nei palazzetti dello sport. Dai miti sull’innata predisposizione di certi gruppi etnici alla velocità o alla resistenza, alle discriminazioni sistemiche che limitano l’accesso alle competizioni, l’autrice solleva il velo su questioni spesso ignorate.
La riflessione si spinge oltre: quanto conta la condizione economica nell’avvicinarsi a una disciplina sportiva? Perché lo ius soli sportivo – il diritto alla cittadinanza per chi nasce e cresce in Italia, ma viene riconosciuto solo se rappresenta il Paese in ambito agonistico – è accettato, mentre la sua estensione generale incontra ancora tante resistenze?
Questo libro non si limita a raccontare lo sport: invita a ripensarlo, a viverlo come uno specchio delle nostre contraddizioni e una chiave per affrontarle. Uyangoda ci guida con una scrittura incisiva e profonda, capace di illuminare anche i lati più oscuri del rapporto tra corpo e società. Una lettura indispensabile per chi vuole comprendere meglio il mondo, partendo proprio dal corpo e dai suoi confini.