9 Settembre 2022
Vince l’esordiente Bernardo Zannoni
Il giovane ventisettenne di Sarzana, Bernardo Zannoni, è il vincitore del prestigioso Premio Campiello 2022 con il romanzo “I miei stupidi intenti”, opera prima edita da Sellerio che ha già ricevuto un grande riconoscimento. Con 101 voti, il giovane Bernardo Zannoni ha trionfato a sorpresa al Premio Campiello 2022, annunciato presso il Teatro La Fenice di Venezia e il suo successo è stato del tutto inaspettato per l’Autore stesso.
Bernardo Zannoni ha dichiarato: “La mia vita è cambiata al 100%, sono molto contento. Ho cominciato a 21 anni a scrivere questo romanzo, dopo varie esperienze di composizione – canzoni, poesie, sceneggiature – ho avuto il coraggio di ritornare alla prosa, più faticosa e complicata. L’Italia può essere un Paese per giovani che hanno voglia di leggere, formarsi e imparare. Studio ed educazione sono fondamentali.”
La finale, condotta dalla nota Francesca Fialdini, si è aperta con i saluti del presidente de La Fondazione Il Campiello Enrico Carraro.
“I miei stupidi intenti” è la lunga storia di una faina, raccontata di suo pugno: tra gli alberi dei boschi, le colline erbose, le tane sotterranee e la campagna soggiogata dall’uomo, si svela la storia di un animale diverso da tutti. Il protagonista Archy nasce una notte d’inverno, assieme ai suoi fratelli: alla madre hanno ucciso il compagno, e si ritrova a doverli crescere da sola. Gli animali in questo libro parlano, usano i piatti per il cibo, stoviglie, tavoli, letti, accendono fuochi, ma il loro mondo rimane una lotta per la sopravvivenza, dura e spietata, come d’altronde è la natura. Sono mossi dalle necessità e dall’istinto, il più forte domina e chi perde deve arrangiarsi. È proprio intuendo la debolezza del figlio che la madre baratta Archy per una gallina e mezzo. Il suo nuovo padrone si chiama Solomon, ed è una vecchia volpe piena di segreti, che vive in cima a una collina. Questi cambiamenti sconvolgeranno la vita di Archy: gli amori rubati, la crudeltà quotidiana del vivere, il tempo presente e quello passato si manifesteranno ai suoi occhi con incredibile forza. Fra terrore e meraviglia, con il passare implacabile delle stagioni e il pungolo di nuovi desideri, si schiuderanno tra le sue zampe misteri e segreti. Archy sarà sempre meno animale, un miracolo silenzioso fra le foreste, un’anomalia. A contraltare, tra le pagine di questo libro, il miracolo di una narrazione trascinante, che accompagna il lettore in una dimensione non più umana, proprio quando lo pone di fronte alle domande essenziali del nostro essere uomini e donne.
I miei stupidi intenti è un romanzo ambizioso e limpido, ed è stato scritto da un ragazzo di soli venticinque anni. Come un segno di speranza, di futuro, per chi vive di libri.
Il Premio Campiello, istituito nel 1962 dagli Industriali del Veneto e giunto quest’anno alla sua sessantesima edizione, è promosso e gestito dalla Fondazione Il Campiello, composta dalle Associazioni Industriali del Veneto e dalla loro Federazione regionale. È uno dei pochi casi di successo in Italia di connessione concreta e strategica tra mondo dell’impresa e della cultura, accreditandosi come una delle più importanti competizioni letterarie italiane.