21 Giugno 2019
A pochi mesi dall’ultimo romanzo dedicato al vicequestore Rocco Schiavone (“Rien ne va plus”), Antonio Manzini torna in libreria con un nuovo libro, “Ogni riferimento è puramente casuale” (Sellerio, pp 288, euro 13), sette racconti sull’industria culturale, critici, sarcastici, che idealmente si ricollegano alla visione polemica di “Sull’orlo del precipizio” del 2015, contro il cinismo e la speculazione che minacciano la libertà dei libri.
In bilico fra realismo grottesco e thriller psicologico, Antonio Manzini, attraverso le storie raccolte nel nuovo libro, dipinge con spietata ironia una realtà che a tratti diventa amara e squallida, oppure davvero spassosa. Dal rito delle presentazioni, alle campagne comunicative, dall’ossessione della prima pagina, alla ricerca della benevolenza del critico, dalla concorrenza tra editori, alle abitudini degli uffici stampa, all’incubo dei manoscritti, questi racconti sono tutti scritti con un sarcasmo al limite del grottesco. Non a caso la morte, la rovina, la caduta sono presenti in tutte le storie, quasi che il successo sia frutto di un patto col diavolo e si sia davvero disposti a vendere l’anima pur di raggiungere la pubblicazione, il successo, la vetta delle classifiche. È una corsa che non risparmia nessuno, né l’autore che vuole essere consacrato ai posteri, né l’editore a caccia del best seller, né il critico la cui fama è pari alla sua purezza, né il libraio che punta sull’ospite importante da esibire, e neanche il lettore disposto a mettersi in fila per ore per un autografo. È il mondo della comunicazione quello che più interessa e diverte Manzini, con i suoi miti, le sue prigioni, gli immancabili riti; anche il sesso finisce per farne parte come un ingrediente indispensabile con cui condire il successo.
Ogni riferimento è puramente casuale e tutti gli altri libri di Antonio Manzini li trovi alla LIBRERIA FELTRINELLI di Euroma2