20 Settembre 2019
Restano ancora tre settimane prima che la bella mostra dedicata al fotografo romano Emiliano Mancuso, scomparso prematuramente lo scorso anno, chiuda i battenti. L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
ed è prodotta e organizzata da Officine Fotografiche con Zona, PCM Studio, Postcart edizioni in accordo con la famiglia di Emiliano Mancuso, ed è realizzata con il supporto di Digital Imaging partner di Canon.
Curata da Renata Ferri la mostra raccoglie 150 fotografie di Mancuso, suddivise in quattro differenti corpi di lavoro realizzati lungo l’arco di quindici anni (2003-2018). Emerge un’umanità dolente, un’Italia ferita alla costante ricerca della sua identità in un perenne oscillare tra la conferma dello stereotipo e la cartolina malinconica.
Emiliano Mancuso ha usato tecniche e linguaggi diversi: bianco e nero, colore, immagini digitali o analogiche. E le polaroid, importanti poiché nella loro immediatezza accompagnano il passaggio dell’autore dall’immagine fissa a quella in movimento che lo porterà, nell’ultima parte della sua vita, a essere regista. Senza abbandonare il suo terreno d’indagine, semmai amplificandolo grazie all’audio e al video, Emiliano Mancuso traccia un paese intessuto di microstorie, di esperienze che ci appaiono nude nella loro sincerità.
I differenti capitoli della mostra sono accompagnati dai testi di Lucia Annunziata, Domenico Starnone e di Mimmo Lombezzi, oltre che della curatrice Renata Ferri, con le traduzioni in inglese di Francesca Povoledo.
“Emiliano Mancuso. Una diversa bellezza. Italia 2003 – 2018”
fino al 06/10/2019
Museo di Roma in Trastevere
Roma
info e biglietti: museodiromaintrastevere.it